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Il tuo corpo, questa casa disabitata

05/09/2008

Tra poche ore parto per Sondrio (in particolare andrò a Tresivio).

Passo il weekend con il caro amico Salvatore Conforto che ha organizzato un bel corso sulle energie domani.
Domenica passeggeremo un po’ in montagna (adoro la montagna in estate) e lunedì pomeriggio faccio un salto a Milano per incontro con la casa editrice TEA e Corbaccio (sempre grandi novità bollono in pentola ;-)).

Come saluto, ti riporto questo bel testo che Salvatore mi ha gentilmente allegato al suo invito. Mi è piaciuto così tanto che te lo condivido come spunto di riflessione per questi giorni (parlavamo proprio pochi giorni fa dell’importanza di una crescita olistica, cioè in tutti gli aspetti). Ti auguro un bel weekend e se vuoi… teniamoci in contatto qui, nel blog di MyLife ;-)

Il tuo corpo, questa casa disabitata

In questo preciso istante, nel punto stesso in cui ti trovi, c'è una casa con il tuo nome. Ne sei l'unico proprietario, ma, molto tempo fa, ne hai perduto le chiavi. Così rimani chiuso fuori, e ne conosci soltanto la facciata. Non ci abiti. Questa casa, rifugio dei tuoi ricordi più nascosti, più lontani, è il tuo corpo.

« I muri non hanno orecchie. » Nella casa del tuo corpo, sì. Questi muri che hanno sentito tutto e non hanno mai dimenticato niente, sono i tuoi muscoli. Nelle rigidità, nei crampi, nelle debolezze e nei dolori dei muscoli della schiena, del collo, delle gambe, delle braccia, del diaframma, del cuore, e anche del volto e del sesso, si rivela tutta la tua storia, dalla nascita a oggi.

Senza rendertene conto, fin dai primi mesi di vita, hai reagito a pressioni familiari, sociali, morali. « Stai così, stai cosà. Non toccare. Non toccarti. Fai il bravo. Difenditi. Svelto. Dove vai così svelto...? » Confuso, ti sei adattato come hai potuto. Per conformarti, ti sei deformato. Al tuo vero corpo, armonioso, dinamico, gioioso per natura, si è sostituito un corpo estraneo che non riesci ad accettare, che nel tuo intimo rifiuti.

È la vita, dici, non c'è niente da fare. Io rispondo che invece c'è da fare qualcosa, e che soltanto tu puoi fare qualcosa. Non è troppo tardi. Non è mai troppo tardi per liberarsi dalla programmazione del passato, per accettare il proprio corpo, per scoprire possibilità ancora insospettate. Essere è continuare a nascere. Ma quanti di noi si lasciano morire ogni giorno un po', integrandosi così bene alle strutture della vita contemporanea da perdere la vita perdendosi di vista?

In materia di salute, benessere, sicurezza, piaceri, ci affidiamo ai medici, agli psichiatri, agli architetti, ai politici, ai padroni, ai mariti, agli amanti, ai figli. Lasciamo la responsabilità della nostra vita, del nostro corpo, agli altri, a volte persino a coloro che non vogliono questa responsabilità e se ne sentono schiacciati, e spesso a coloro che fanno parte delle Istituzioni il cui scopo principale è rassicurarci, dunque reprimerci. (E quante sono le persone di ogni età il cui corpo appartiene ancora ai loro genitori? Come bambini sottomessi, aspettano invano per tutta la vita il permesso di viverla. Psicologicamente minorenni, essi si vietano persino lo spettacolo della vita altrui, pur essendone i censori più severi.)

Rinunciando all'autonomia, abdichiamo alla sovranità individuale. Apparteniamo al potere, agli esseri che ci hanno recuperati. Parliamo tanto di libertà perché ci sentiamo schiavi; e i più lucidi di noi sanno di essere responsabili di questa schiavitù. Come potrebbe essere diversamente dal momento che non siamo neppure padroni della nostra prima casa, ossia del nostro corpo?

Eppure è possibile ritrovare le chiavi del proprio corpo, prenderne possesso, abitarvi finalmente e trovarvi vitalità, salute e autonomia.

Ma come? Non certo considerando il nostro corpo come una macchina per forza difettosa, ingombrante, composta di tanti pezzi separati (testa, schiena, piedi, nervi...), ciascuno di competenza di un diverso specialista del quale si accetta ciecamente l'autorità e il verdetto. Né contentandoci di definirci una volta per tutte « nervosi », « insonni », « stitici » o « cagionevoli ». Né cercando di irrobustirci con la ginnastica, che è solo l'allenamento forzato del corpo-carne, del corpo considerato come non intelligente, come un animale da domare.

Noi siamo il nostro corpo. Siamo ciò che sembriamo. Il nostro modo di sembrare è il nostro modo di essere. Ma non vogliamo ammetterlo. Non osiamo guardarci, del resto non sappiamo farlo. Confondiamo il visibile con il superficiale, e ci interessiamo solo a ciò che non possiamo vedere. Arriviamo pèrsino a disprezzare il corpo e coloro che se ne interessano. Evitiamo di soffermarci sul nostro aspetto, per poi buttarci allo sbaraglio in interpretazioni profonde di noi stessi, delle nostre strutture psicologiche, sociali, storiche. Per tutta la vita giochiamo con le parole perché ci rivelino le ragioni del nostro comportamento. Perché non cercare invece attraverso le sensazioni le ragioni del nostro corpo?

Noi siamo il nostro corpo. Il corpo è la nostra sola realtà valutabile. Non si oppone all'intelligenza, ai sentimenti, all'anima. Li include e li ospita. Dunque prendere coscienza del proprio corpo è accedere a tutto il proprio essere... poiché corpo e anima, psiche e fisico, e anche forza e debolezza, rappresentano non la dualità dell'essere, ma la sua unità.

Ti sarà possibile smettere di logorarti inutilmente, di invecchiare prematuramente, risparmiando gran parte dell'energia che oggi utilizzi e che è dieci o cento volte superiore a quanta ne occorre per ogni gesto.

Puoi permetterti di lasciar cadere la maschera, i travestimenti, le pose, di non fare più « come se », ma di essere e di avere il coraggio della tua autenticità.

Puoi alleviare una gran quantità di malanni - insonnia, stitichezza, disturbi digestivi - facendo lavorare per te e non contro di te muscoli che oggi non sai neppure dove sono.

Puoi svegliare i sensi, acuire le percezioni, avere e saper proiettare un'immagine di te stesso che ti appaia soddisfacente e rispettabile.

Puoi affermare la tua individualità, ritrovare l'iniziativa, la fiducia in te stesso.

Puoi aumentare le tue capacità intellettuali migliorando gli stimoli nervosi tra cervello e muscoli.

Puoi perdere le cattive abitudini che ti fanno adoperare troppo, e quindi sviluppare troppo e deformare, certi muscoli, rompere gli automatismi del tuo corpo e recuperarne l'efficienza, la spontaneità.

Puoi diventare un atleta che in ogni istante, qualunque sia il movimento che compie, conta sull'equilibrio, la forza e la grazia del proprio corpo.

Cosa ne pensi? Scrivilo qui, grazie

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Cosa ne penso



Maria

Data: 23/05/2018 10:54

Mi risuona vero!

Maria

Data: 17/05/2018 14:08

Mi interessa

Sonia

Data: 24/10/2008 03:26

Grazie Margherita per la tua sentita condivisione... come si dice: ieri è storia, domani il futuro... la vita è nel qui ed ora!Le strade per il miglioramento personale sono tantissime e a volte sono proprio i piccoli passi a portare i grandi cambiamenti.. .

Margherita Ferrero

Data: 22/10/2008 21:30

Molto belo e suggestivo l'articolo di Salvatore Conforto. E' tutto vero, la nostra psiche condiziona il nostro corpo e come noi ci sentiamo. Ma lui non è una casa disabitata, anzi è pienissima di tutto ciò che ci trasciniamo da quando siamo nati, dai nostri antenati e dalle nostre vite passate. Ho seguito una presentzione di Theta Healing a Milano e mi hanno detto che il DNA si rinnova in sette generazioni! Ma non so fino a che punto la mia vita possa cambiare dopo trattamenti di theta. No me la sento di rovesciare tutta la mia vita, l'ultima volta che ho tentato di dare una svolta mi è andata malissimo!

Sonia

Data: 13/10/2008 22:25

Cara Luciana.. bella la tua domanda... mi vien da dire: sono quasi certa che in parecchie donne si sono identificate in ciò che hai scritto! Questo solo per dirti che è comprensibile, e condivisibile, ciò che ti accade. Io non ho la risposta per te... ma sono certa che la risposta è già dentro di te! Devi solo riuscire a togliere quelle convinzioni che ti impediscono di ascoltarla.. e probabilmente di ascoltarti. E questo lo dico a te come a me stessa...solo mettendoci in gioco nel quotidiano, con la pazienza di amarci ed accettarci in ogni nostra espressione, liberiamo l'essenza della guarigione che è già dentro di noi. Riporto spesso un esempio di una metafora che avevo sentito orami più di 20 anni fa ma che mi aveva molto colpito allora e ancora mi risuona dentro: quando ci tagliamo mettiamo il cerotto e la ferita si riemargina... ma questo è merito del cerotto.. o del potere di autoguarigione che ognuno ha dentro di se?... .. ....

Sonia

Data: 13/10/2008 22:19

Ciao Raffaella, grazie per aver condiviso con noi cose così intime di te.. mi rendo conto non è facile e ti apprezzo tanto per aver avuto il coraggio di farlo. Che dire.. le strade ed opportunità sono tante.. al momento quella che sento più affine a me è il theta healing e per questo mi sento di consigliarti questa.. oltretutto opera anche a distanza. oppure se prefisci un contatto dal vivo, il 22 novembre pomeriggio ci saranno il tre 100 insegnanti certificati thetahealer disponibili per dare sessioni gratuite.. può essere un'opportunità...

Sonia

Data: 13/10/2008 22:17

Ciao Maurizio, ho visto il tuo sito ed è molto bello! Sono io che ringrazio te per l'aiuto nel diffondere messaggi di crescita. Sono contenta che anche a te sia piaciuta la riflessione di Salvatore e di sicuro anche a lui farà un mucchio di piacere! Grazie davvero tanto!!!

Maurizio

Data: 12/10/2008 18:11

Cara Sonia, apprezzo molto il lavoro che stai facendo ed avrei piiacere che i visitatori del mio sito potessero conoscerti. Ho creato una pagina riportando questo articolo molto bello: la puoi vedere a http://www.postura-naturale.it/PSICOLOGIA/casa.html Naturalmente mi occorre la tua autorizzazione alla pubblicazione. Se non riterrai opportuno darla o se non riceverò risposta la pagina verrà cancellata. Ti ringrazio per l'attenzione e ti auguro tanto bene. Maurizio Andorlini

Luciana Mangano

Data: 03/10/2008 05:16

sono abbastanza convinta del legame corpo/mente, anche se la mia guarigione è avvenuta in maniera definitiva con Psicosintesi, in cui si lavora molto sulla disidentificazione dal corpo e dalle emozioni e quindi sul distacco e sula osservazione di quanto accade dentro di noi. Per questo vorrei capire come si concilia il lavoro spirituale di disidentificazione con quello che viene invece detto qui. Non c'è dubbio che non mi precludo al nuovo e che lavoro ogni giorno con programmazioni positive. Tuttavia non riesco a perdere peso per motivi che lasciano perplessi sia dietologi che omeopati. Cosa blocca il mio peso? Lavoro molto sul riprogrammare il mio metabolismo, il mio sistema linfatico etc....ma con scarsi risultati. Grazie

Raffaella

Data: 28/09/2008 08:18

Cara Sonia, è la prima volta che entro nel sito e lo trovo interessantissimo. Ho letto da qualche mese "The Secret" e nè sono rimasta affascinata e sbalordita. Cerco di mettere in pratica la leggere di attrazione e mi sto informando per saperne di più, anche se a furia di leggere di qua e là mi sembra di avere una grande confusione in testa. Ora ti espongo il mio problema e spero che tu possa darmi un consiglio. Dalla fine del 2000 soffro di dolori articolari e mi hanno diagnosticato l'artite reumatoide. Sono andada avanti per un 3 - 4 anni con le cure classiche per l'artrite. In pratica io stavo bene solo con il cortisone ma non appena smettevo di prenderlo stavo malissimo. Poi, informandomi su vari libri e internet ho capito che se volevo stare meglio quelle medicine sicuramente non mi avrebbero aiutato e ho smesso di prenderle. La malattia comunque c'è e lentamente continua ad avanzare. Poi mi sono resa conto che quando sono depressa e debole fisicamente sto molto male e quando invece vado in vacanza o sono felice io sto bene. A quaesto punto mi sono convinta che questa malattia me la sono creata io ma non so come venirne fuori. Io sono certa che c'è qualcosa o parecchie cose dentro di me che influiscono. Ho letto di Vianna Stibal e nel mio cuore è nata una luce di speranza. Forse c'è veramente il modo per uscirne ma ho bisogno sicuramente di aiuto. Spero in un tuo consiglio e Ti ringrazio già da ora. Cordiali saluti e un abbraccio... Raffaella

Sonia

Data: 26/09/2008 22:26

Bella idea Moreno. Grazie! A me piace e credo molto nella condivisione;-)

Moreno

Data: 09/09/2008 15:42

Bellissimo. Mi sono permesso di ripubblicarlo nel mio blog.

Pina

Data: 09/09/2008 10:45

tutto vero studio psicosomatica da 12 anni,posso dire, che il corpo è lo specchio del nostro inconscio,e quando si ribella con 1 dolore una deformazione o malattia è la nostra anima che soffre e comunica con noi attraverso attraverso il linguaggio del corpo per quello che noi a livello cosciente non riusciamo a vivere.per chi sa leggere il corpo,è facile dare una interpretazione della sofferenza di quel soggetto.ciao a tutti,Pina

Alessandro Cosimetti

Data: 08/09/2008 00:02

L'essere umano nella sua vita, fa il possibile per danneggiare il suo corpo ed è strano come si addolori subito dopo sapere di stare male! E' proprio necessario "sbattervi la testa" per capirlo in anticipo? Alessandro

Sonia

Data: 07/09/2008 11:07

Ciao Frida, perfetto! Anch'io mi auguro di reincontrarti presto... spero anche che riesci a liberarti per il thetahealingday il 22 novembre;-) ti saluta anche Natalia. Oggi ho fatto il massaggio con la signora boliviana, Maria Ester, ed è proprio molto brava! Adesso andiamo a fare una passeggiata alle cascate.. con tappa nel rifugio a gustare la polenta!!

Frida Ceresa

Data: 07/09/2008 08:57

Ciao Sonia, anche ha me ha fatto piacere incontrarti e conoscerti. Mi incontrerò presto con Salvatore... ne avevamo già parlato. Un caro saluto anche a Natalia.Spero di vedervi presto. E' stata proprio una bella giornata. Ciao Frida

Sonia

Data: 06/09/2008 19:26

Un caro saluto a Frida! E' stato bello conoscerti oggi e passare insieme la giornata qui a Trevisio. Mi ha fatto piacere perchè ci siamo contattate sul blog proprio ieri e subito oggi incontrate e condivise insieme questa bella esperienza sulle energie sottili. Frida ti condivido subito la risposta a ciò che mi chiedevi oggi e cioè come poetr fare il lavoro di scavo, visto che nella tua zona sei da sola e hai giustamente realizzato che nel theta healing il lavoro di scavo e' importante. Ecco la risposta: con Salvatore che hai conosciuto oggi! Lui abita qui vicino a te ed inoltre verrà a Riccione al corso con Vianna Stibal. Vedi... chiedi e ti sarà dato;-) Un caro abbraccio e grazie per la bella giornata trascorsa insieme, mi ha fatto davvero piacere! E questo mi da gioia nel pensare con quante altre belle persone ci incontreremo al Sana da giovedì prossimo.. vi aspetto con grande gioia!!

Sonia

Data: 06/09/2008 19:19

Laila cara... ciò che è in alto è in basso, dicono i saggi. Dove stà la verità, qual'è la giusta via da percorrere? Salvatore ti risponderebbe "siamo tutte scintille divine, ologrammi della sorgente di amore infinito...". osserva i fiori come sono profumati e colorati prendendo risorse dalla terra. La mente "mente"... ce lo siamo sentiti dire e ridre ormai trilioni di volte... però ci ricadiamo sempre.. Se ho ben inteso Laila, chiedi come fare a riprendere coscienza del tuo corpo: beh, d'impulso mi viene da dirti rispettandolo ed amandolo. Quando pensiamo agli ambienti pensiamo subito all'ambiente mondo. In realtà il primo "ambiente" con cui abbiamo a che fare costantemente ogni giorno è proprio il nostro corpo, poi la casa, l'ufficio, la macchina o il mezzo di trasporto e in senso lato il mondo. Più che cercare il luogo giusto in cui vivere, iniziamo a rispettare ed apprezzare l'ambiente "corpo" in cui viviamo... probabilmente qualcosa cambierà, che dici!?

Laila

Data: 06/09/2008 14:47

gentile sonia, abitare la mia casa! quindi ho una casa! me lo hai appena detto, nel tuo articolo. so che il corpo è la casa di ciascuno, come so tante altre cose, è sentirla mia che è difficile. mi è stata tolta, come succede alla maggioranza delle persone, non voglio che questa cosa sia una scusa, lo stesso non so come fare a riprenderla. il mio corpo è la mia casa,lo so, leggo e rileggo l'articolo, e ora so anche cosa c'è scritto dentro, perchè, allora, non sento alcun cambiamento nella percezione del mio corpo, per sentirlo come fosse, e come, in effetti è, casa mia? ora mi accorgo d'essermi fermata nella mente ed è così che ho perso tutto il resto!!! sono senza casa, alla ricerca disperata di un rifugio sicuro, sereno, caldo, accogliente..., e non avendolo dentro di me, il rifugio, la casa, lo cerco fuori. ho saltato i passaggi nel sentire me stessa, son partita dalla testa e lì sono rimasta. fare il viaggio a ritroso!? oppure devo scendere e ricominciare dal basso? come posso fare, per escludere la testa mentre riparto dal basso? grazie